DECIMO GIORNO, IL RITORNO,
CONCLUSIONI.
Sono sul volo che mi porta via, direzione Parigi, già da
subito, inizio a sentire i primi dolori di pancia che preludono ad un influenza
intestinale, non e’ una delle migliori prospettive, visto che il viaggio (volo
più tempo dello scalo) ha una durata complessiva di 18 ore!!!
Dopo circa
un’ora dal decollo, sento l’hostess che annuncia dallo speaker, in lingua
francese, che stiamo per atterrare. Un po’ per il sonno o un po’ per i dolori
di stomaco, e non capendo il motivo, mi inizio ad agitare, perché atterrare se
siamo appena partiti? l’unico scalo che conosco e’ Parigi! Mi salgono in mente
mille ragioni, e sono tutte negative.
Incredibilmente, un’ora dopo atterriamo in un paese
africano, sono agitatissimo, arriva l’indicazione di non scattare foto fuori
dall’aereo. Dopo poco, qualche persona lascia l’aereo e altre salgono (non più
di 10 in tutto). Io sono sempre più stupito, poi mi fa male lo stomaco e la
testa, ho sonno e questo amplifica il tutto. Passano 30 minuti circa, si
riparte, sono esterrefatto, non capisco, poi finalmente incontro Andrea
(Presidente della Si può fare Onlus) sull’aereo, chiedo spiegazioni, e con
semplicità mi dice che e’ uno scalo previsto e che era scritto sul biglietto da
sempre (quindi da quando ho prenotato da Roma), mi scappa un sorriso, ma sono
comunque perplesso, un aereo decolla e atterra in breve tempo per far salire 10
persone, visti i costi del decollo in termini di carburante, non mi sembra una
cosa normalissima….mah.
L’influenza intestinale si fa più acuta una volta atterrato
a Parigi, e mi tormenterà per le 9 ore di attesa che ho per prendere il volo
per Roma, un’ esperienza molto dura, ve lo assicuro!
Arrivo a Roma, finalmente! Sono contento di ricevere le cure
del caso, non per altro, visto che dal mio punto di vista, prenderei il primo
volo e me ne tornerei indietro, il mal di stomaco, lascia in breve tempo spazio
al mal d’Africa, e’ una sensazione unica, non sapevo neanche che esistesse,
l’ho scoperta solo dopo che tutti, tra amici e parenti, mi hanno iniziato a
dire: “hai il mal d’Africa, non e’
una malattia per chi non lo sapesse, ma una irrefrenabile voglia di tornare in
Africa”!
CONCLUSIONI
Questa esperienza africana, e’ senza dubbio unica, in questo
diario, ho tentato, anche con l’aiuto di fotografie, di spiegare le mie
emozioni e di spiegare come si vive in uno dei 5 Paesi più poveri al Mondo.
Il Diario, nasce dalla volontà di aprire una finestra su un
posto sperduto e sconosciuto ai più.
Il Blog serve a creare uno stimolo a tutti i lettori, per
poter far conoscere una realtà molto difficile e problematica,come e’ quella
Africana. Il fine ultimo e’ incentivare le persone a partire. Serve tanto e
tante persone che dedichino un po’ del loro tempo e soprattutto sacrifichino una
loro vacanza, per quest’avventura, forse questo e’ il termine più giusto, visto
che dal punto di vista paesaggistico e faunistico non ha molto da offrire e
quindi la sconsiglio assolutamente come vacanza di puro piacere, non perché non
si passi del tempo piacevole, ma la vera felicità qui e’ quando si e’ riusciti
nel proprio piccolo, a dare una mano verso chi non ha niente.
Quindi partite, perché vi assicuro, nessuna foto e nessun diario, potrà mai
realmente trasmettere quello che e’ stato vivere questa esperienza!