mercoledì 14 marzo 2012

NONO GIORNO


NONO GIORNO

Ultimo giorno in Burkina Faso, e anche oggi ho fatto le mie 5 ore di sonno.
Oggi e’ giornata di acquisti, non intendo shopping per noi ma attrezzi e utensili per la coltivazione dell’orto della Missione. 
Ci rechiamo al mercato, che si dice essere il più grande dell’Africa, con noi viene anche la persona che si occupa dell’orto, la sua presenza e’ necessaria perche sarà lui a fare le trattative, se le facessimo noi bianchi, il prezzo sarebbe di molto superiore! Il mercato, e’ rifornito in maniera importante, 
all’interno troviamo tutto il necessario per la coltivazione dell’orto. Non compriamo tutto in un unico punto, ma gli acquisti sembrano un tour per il mercato, dopo ogni singolo acquisto prendiamo la macchina e ci rechiamo in un altro punto. Girando per i vari punti del Mercato, si riesce bene a comprendere il quotidiano di queste persone. Con la coda dell'occhio, scorgo anche un macellaio posto sulla strada che attraversa il mercato, trovo la cosa abbastanza disgustosa, tutta quella carne sotto il sole, esposta a smog polvere e mosche! Mi avvicino, sono molto curioso, i macellai naturalmente non capiscono il mio stupore a cosa sia dovuto…e’ tutto normale per loro! scatto qualche foto, per immortalare il momento.








Finiti gli acquisti torniamo alla Missione, oggi servo nuovamente alla mensa dei bambini, questo compito, e’ la cosa che mi strazia di più, non ce la faccio proprio a rimanere calmo, ma cerco di nasconderlo per non farlo vedere ai bambini. A gestire la mensa, oltre ad un cuoco, ci stanno i bambini un po’ più grandi, che con i soliti bastoni dirigono quelli più piccoli, devo ammettere che il compito che svolgono e’ fondamentale, parliamo sempre di 300 bambini piccoli, che sarebbero impossibili da gestire, purtroppo le modalità sono troppo forti! Io non posso farci niente, non sono venuto qui per spiegare a gesti che sarebbe meglio essere più delicati. 
Questa volta le quantità di pasta, la solita, per bambino e' stata poca; con la paura che non bastasse per tutti, sono stato più cauto nel riempire i piatti, e anche questo mi turba, avrei potuto dargliene di più, ma ero terrorizzato dalla scorsa esperienza, quando non bastò per tutti e abbiamo dovuto rimandare a casa i bambini con lo stomaco vuoto. Mi tremano le mani, e un senso di nausea mi assale, mi sento quasi in colpa per avere io, 3 pasti al giorno. Non so se a parole rendo bene l'idea, per questo consiglio a tutti di prendere e partire! qui hanno bisogno di tutto e di tutti.

Dopo pranzo, mi reco con Francesco alla scuola dove insegniamo, dopo un paio di ore di lezione, salutiamo e paghiamo il conto dei pranzi fatti a scuola, ci salutiamo promettendo di continuare il prossimo anno.
Già sto pensando alle lezioni che potrò tenere quando tornerò. 
Scegliere gli argomenti giusti e' cosa ardua. Il loro livello di cultura e istruzione e' bassissimo, poi bisogna trovare qualcosa che sia utile per le loro necessità. E' ovviamente inutile parlare di Economia Internazionale o altri grandi temi di politica! 


Torniamo alla Missione, e ad aspettarmi, trovo Ina, in quello stesso momento, noto che le suore, hanno deciso di fare un regalo alle donne bisognose che sono arrivate alla Missione (come ogni giorno), Suor Sabine (la suora superiora) ordina ad uno dei responsabili della dispensa, di riempire di grano i teli lasciati appoggiati al terreno dalle donne. Che bella cosa!!!



Il pomeriggio con Ina, lo passo a spiegarle di cosa si occupa la Missione e l'aiuto che anche loro "benestanti" possono dare a questa comunità! la porto anche a fare una passeggiata fuori dalla Missione (Periferia), perché vedesse da vicino una realtà che stranamente sembra comprendere poco! 
Poi le spiego il lavoro che svolgono i Volontari che potrebbe essere integrato con il supporto di quella parte della popolazione nativa che ha molto di più. Lei non si tira indietro! forse e' un piccolo risultato. 

Si fa sera, mi reco all'aeroporto che mi porterà a Parigi e poi a Roma.












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