NONO GIORNO
Ultimo giorno in Burkina Faso, e anche oggi ho fatto le mie
5 ore di sonno.
Oggi e’ giornata di acquisti, non intendo shopping per noi
ma attrezzi e utensili per la coltivazione dell’orto della Missione.
Ci rechiamo
al mercato, che si dice essere il più grande dell’Africa, con noi viene anche
la persona che si occupa dell’orto, la sua presenza e’ necessaria perche sarà
lui a fare le trattative, se le facessimo noi bianchi, il prezzo sarebbe di
molto superiore! Il mercato, e’ rifornito in maniera importante,
all’interno
troviamo tutto il necessario per la coltivazione dell’orto. Non compriamo tutto
in un unico punto, ma gli acquisti sembrano un tour per il mercato, dopo ogni
singolo acquisto prendiamo la macchina e ci rechiamo in un altro punto. Girando per i vari punti del Mercato, si riesce bene a comprendere il quotidiano di queste persone. Con la coda dell'occhio, scorgo anche un macellaio posto sulla strada che attraversa il mercato,
trovo la cosa abbastanza disgustosa, tutta quella carne sotto il sole, esposta
a smog polvere e mosche! Mi avvicino, sono molto curioso, i macellai
naturalmente non capiscono il mio stupore a cosa sia dovuto…e’ tutto normale
per loro! scatto qualche foto, per immortalare il momento.
Finiti gli acquisti torniamo alla Missione, oggi servo
nuovamente alla mensa dei bambini, questo compito, e’ la cosa che mi strazia di
più, non ce la faccio proprio a rimanere calmo, ma cerco di nasconderlo per non
farlo vedere ai bambini. A gestire la mensa, oltre ad un cuoco, ci stanno i
bambini un po’ più grandi, che con i soliti bastoni dirigono quelli più
piccoli, devo ammettere che il compito che svolgono e’ fondamentale, parliamo
sempre di 300 bambini piccoli, che sarebbero impossibili da gestire, purtroppo
le modalità sono troppo forti! Io non posso farci niente, non sono venuto qui
per spiegare a gesti che sarebbe meglio essere più delicati.
Questa volta le quantità di pasta, la solita, per bambino e' stata poca; con la paura che non bastasse per tutti, sono stato più cauto nel riempire i piatti, e anche questo mi turba, avrei potuto dargliene di più, ma ero terrorizzato dalla scorsa esperienza, quando non bastò per tutti e abbiamo dovuto rimandare a casa i bambini con lo stomaco vuoto. Mi tremano le mani, e un senso di nausea mi assale, mi sento quasi in colpa per avere io, 3 pasti al giorno. Non so se a parole rendo bene l'idea, per questo consiglio a tutti di prendere e partire! qui hanno bisogno di tutto e di tutti.
Dopo pranzo, mi reco con Francesco alla scuola dove
insegniamo, dopo un paio di ore di lezione, salutiamo e paghiamo il conto dei pranzi fatti
a scuola, ci salutiamo promettendo di continuare il prossimo anno.
Già sto pensando alle lezioni che potrò tenere quando tornerò.
Scegliere gli argomenti giusti e' cosa ardua. Il loro livello di cultura e istruzione e' bassissimo, poi bisogna trovare qualcosa che sia utile per le loro necessità. E' ovviamente inutile parlare di Economia Internazionale o altri grandi temi di politica!
Torniamo alla Missione, e ad aspettarmi, trovo Ina, in quello stesso momento, noto che le suore, hanno deciso di fare un regalo alle donne bisognose che sono arrivate alla Missione (come ogni giorno), Suor Sabine (la suora superiora) ordina ad uno dei responsabili della dispensa, di riempire di grano i teli lasciati appoggiati al terreno dalle donne. Che bella cosa!!!
Il pomeriggio con Ina, lo passo a spiegarle di cosa si occupa la Missione e l'aiuto che anche loro "benestanti" possono dare a questa comunità! la porto anche a fare una passeggiata fuori dalla Missione (Periferia), perché vedesse da vicino una realtà che stranamente sembra comprendere poco!
Poi le spiego il lavoro che svolgono i Volontari che potrebbe essere integrato con il supporto di quella parte della popolazione nativa che ha molto di più. Lei non si tira indietro! forse e' un piccolo risultato.
Si fa sera, mi reco all'aeroporto che mi porterà a Parigi e poi a Roma.
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