QUARTO GIORNO
Oggi siamo partiti alle 8:30 per LEO', un orfanotrofio di
recente costruzione, situato a sud del Burkina, vicino al confine con il Ghana.
Ci rechiamo
subito alla scuola, che e’ frequentata da 320 alunni di età compresa tra 6 e
12 anni. Siamo venuti alla scuola per donare loro del materiale di cartoleria.
I ragazzi, ci aspettano in file ordinate di 60 persone poste
davanti l’entrata delle classi, sono tutti in divisa. Iniziano a cantare, in
segno di gratitudine per i doni che abbiamo portato. E’ un clima gioioso, nonostante la situazione in cui si trovano e' abbastanza triste, siamo in un orfanotrofio in uno dei paesi più poveri del
mondo! non potrebbe essere altrimenti.
Verso le
11:30, ci rechiamo presso il centro per i bambini malnutriti, spesso
caratterizzati dal ventre gonfio, dovuto alla malnutrizione, e’ una scena molto
forte!
Siamo qui anche per controllare lo stato degli investimenti fatti dalla Onlus e quello che serve ancora da fare.
I bambini che si trovano in questa struttura, hanno problemi relativi alla malnutrizione, per loro, e’ previsto un periodo di 3 mesi di cure, prorogabile in caso di
necessità, qui vengono nutriti con un cibo particolare, volto a compensare le
mancanze.
Per loro,
abbiamo portato una valigia piena di vestiti (molti bambini giravano seminudi).
Per
ringraziarci, iniziano una danza scandita da canti e battiti delle mani, e’ molto suggestiva!
Oltre ai
vestiti, essendo Claudia un medico, iniziano le visite per i bambini, che
purtroppo hanno molti problemi, il più dei quali al cuore. Hanno
bisogno di cure costanti, e l’infermiere del centro, non dispone spesso dei
farmaci necessari e spesso neanche della preparazione. E’ una giornata
caldissima, e tutta questa situazione, inizia a farmi venire i giramenti di
testa. Non mi toglierò mai dalla mente, l’immagine di quel bambino che piangeva
e tossiva, e ad ogni respiro, gli si gonfiava il deforme ombelico, posto
all’estremità della pancia gonfia.
La giornata
scivola lentamente, dopo il pranzo con le suore, contente e orgogliose di
dividere il pranzo in nostra compagnia, ripartiamo per la Missione.
Dopo 3 ore di viaggio ad una temperatura di 40 gradi,
arriviamo a casa, ad attenderci, troviamo due ragazzi che vendono prodotti
artigianali, sia nuovi che antichissimi. L’artigianato, e’ una caratteristica
culturale importante del Burkina Faso. A Ouagadougou si tiene
ogni due anni una delle più importanti fiere di prodotti artigianali
dell'intera Africa, il Salon International de l'Artisanat de Ouagadougou.
Iniziano con i due ragazzi le trattative per
l’acquisto di qualche prodotto; il comprare a questi ragazzi, rientra sempre
nell’aiutare queste persone e ad incentivarli nel loro lavoro. Tutti e due i
commercianti, sono due bravi ragazzi, e padri famiglia.
LA FESTA
Il sabato sera, a Ouaga, e’ festa!
Oggi e’ successo qualcosa di imprevisto e
incredibile che amplia la mia visione e conoscenza del Burkina. Francesco, mi
chiede nel pomeriggio se vogliamo uscire con uno dei due commercianti con cui
abbiamo fatto affari alla Missione, ormai dopo 20 giorni, Francesco ha stretto
amicizia con Pascal (il giovane commerciante) che più volte gli ha chiesto di
uscire, ma da solo, a Francesco non e’ che stuzzicasse più di tanto l’idea. Ora
che ci sono io, cambia tutto, in due ci facciamo coraggio a vicenda e decidiamo
di uscire.
Arriva la sera, e Pascal e un suo amico ci
vengono a prendere in motorino, sono emozionatissimo, mi sento come quando
avevo 14 anni e uscivo per le prime volte di sera.
Pochi metri e scopro un’altra Ouaga, fatta
da giovani in camicia, musica e
festa sono ovunque. Mi appare subito come la festa della classe media, fatta
per lo più di studenti universitari che si riversano in splendidi
locali che mi appaiono come oasi nel deserto, ingenuamente credevo fossero tutte baracche!!!
Andiamo in un primo locale, e neanche a
dirlo, siamo gli unici bianchi, ci osservano tutti, ma non ci creano problemi.
Nel locale, incontriamo gli amici di Pascal, sono tutti gentilissimi e questo
ci mette subito a nostro agio; beviamo qualche birra, e poi ci rechiamo in un
altro locale, mi sembra tutto molto strano, non mi sarei mai aspettato niente
di simile, e questo era giustificato da tutto quello che avevo visto fin ad
oggi in questo Paese. Questi locali, non hanno niente da invidiare a quelli
occidentali!
Entriamo nel secondo locale, incontriamo
altri amici di Pascal, gentili e simpatici come tutti. La serata scorre tra le
risate e la musica, e’ un momento di gioia vera. Mi sembra tutto
cosi strano, credetemi era una sensazione unica.
Poi succede l’inaspettato, io e Francesco,
vediamo due ragazze, stupende, ci iniziamo a ballare, e’ un colpo di fulmine!
Sono le 2:00, rientriamo a casa, per dormire
le nostre solite 5 ore di sonno, domani mattina ci aspetta la messa.