giovedì 1 marzo 2012

QUARTO GIORNO


QUARTO GIORNO

Oggi siamo partiti alle 8:30 per LEO', un orfanotrofio di recente costruzione, situato a sud del Burkina, vicino al confine con il Ghana.

Ci rechiamo subito alla scuola, che e’ frequentata da 320 alunni di età compresa  tra 6 e 12 anni. Siamo venuti alla scuola per donare loro del materiale di cartoleria.
I ragazzi, ci aspettano in file ordinate di 60 persone poste davanti l’entrata delle classi, sono tutti in divisa. Iniziano a cantare, in segno di gratitudine per i doni che abbiamo portato.  E’ un clima gioioso, nonostante la situazione in cui si trovano e' abbastanza triste,  siamo in un orfanotrofio in uno dei paesi più poveri del mondo! non potrebbe essere altrimenti.

Verso le 11:30, ci rechiamo presso il centro per i bambini malnutriti, spesso caratterizzati dal ventre gonfio, dovuto alla malnutrizione, e’ una scena molto forte!
Siamo qui anche per controllare lo stato degli investimenti fatti dalla Onlus e quello che serve ancora da fare.
I bambini che si trovano in questa struttura, hanno problemi relativi alla malnutrizione, per loro, e’ previsto un periodo di 3 mesi di cure, prorogabile in caso di necessità, qui vengono nutriti con un cibo particolare, volto a compensare le mancanze.
Per loro, abbiamo portato una valigia piena di vestiti (molti bambini giravano seminudi).
Per ringraziarci, iniziano una danza scandita da canti e battiti delle mani,  e’ molto suggestiva!
Oltre ai vestiti, essendo Claudia un medico, iniziano le visite per i bambini, che purtroppo hanno molti problemi, il più dei quali al cuore. Hanno bisogno di cure costanti, e l’infermiere del centro, non dispone spesso dei farmaci necessari e spesso neanche della preparazione. E’ una giornata caldissima, e tutta questa situazione, inizia a farmi venire i giramenti di testa. Non mi toglierò mai dalla mente, l’immagine di quel bambino che piangeva e tossiva, e ad ogni respiro, gli si gonfiava il deforme ombelico, posto all’estremità della pancia gonfia.

La giornata scivola lentamente, dopo il pranzo con le suore, contente e orgogliose di dividere il pranzo in nostra compagnia, ripartiamo per la Missione.

Dopo 3 ore di viaggio ad una temperatura di 40 gradi, arriviamo a casa, ad attenderci, troviamo due ragazzi che vendono prodotti artigianali, sia nuovi che antichissimi. L’artigianato, e’ una caratteristica culturale importante del Burkina Faso. A Ouagadougou si tiene ogni due anni una delle più importanti fiere di prodotti artigianali dell'intera Africa, il Salon International de l'Artisanat de Ouagadougou.
Iniziano con i due ragazzi le trattative per l’acquisto di qualche prodotto; il comprare a questi ragazzi, rientra sempre nell’aiutare queste persone e ad incentivarli nel loro lavoro. Tutti e due i commercianti, sono due bravi ragazzi, e padri famiglia.

















LA FESTA
Il sabato sera, a Ouaga, e’ festa!
Oggi e’ successo qualcosa di imprevisto e incredibile che amplia la mia visione e conoscenza del Burkina. Francesco, mi chiede nel pomeriggio se vogliamo uscire con uno dei due commercianti con cui abbiamo fatto affari alla Missione, ormai dopo 20 giorni, Francesco ha stretto amicizia con Pascal (il giovane commerciante) che più volte gli ha chiesto di uscire, ma da solo, a Francesco non e’ che stuzzicasse più di tanto l’idea. Ora che ci sono io, cambia tutto, in due ci facciamo coraggio a vicenda e decidiamo di uscire.
Arriva la sera, e Pascal e un suo amico ci vengono a prendere in motorino, sono emozionatissimo, mi sento come quando avevo 14 anni e uscivo per le prime volte di sera.
Pochi metri e scopro un’altra Ouaga, fatta da giovani in camicia,  musica e festa sono ovunque. Mi appare subito come la festa della classe media, fatta per lo più di studenti universitari che si riversano in splendidi locali che mi appaiono come oasi nel deserto, ingenuamente credevo fossero tutte baracche!!!
Andiamo in un primo locale, e neanche a dirlo, siamo gli unici bianchi, ci osservano tutti, ma non ci creano problemi. Nel locale, incontriamo gli amici di Pascal, sono tutti gentilissimi e questo ci mette subito a nostro agio; beviamo qualche birra, e poi ci rechiamo in un altro locale, mi sembra tutto molto strano, non mi sarei mai aspettato niente di simile, e questo era giustificato da tutto quello che avevo visto fin ad oggi in questo Paese. Questi locali, non hanno niente da invidiare a quelli occidentali!

Entriamo nel secondo locale, incontriamo altri amici di Pascal, gentili e simpatici come tutti. La serata scorre tra le risate e la musica, e’ un momento di gioia vera. Mi sembra tutto cosi strano, credetemi era una sensazione unica.
Poi succede l’inaspettato, io e Francesco, vediamo due ragazze, stupende, ci iniziamo a ballare, e’ un colpo di fulmine!
Sono le 2:00, rientriamo a casa, per dormire le nostre solite 5 ore di sonno, domani mattina ci aspetta la messa.


Nessun commento:

Posta un commento